Oggi primo episodio dei consigli agli scrittori in erba. Se avete iniziato a scrivere e pubblicare da poco o volete un consiglio, seguiteci.
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Negli ultimi tempi, si sta assistendo a un incremento esponenziale dell’autopubblicazione come prima destinazione di tutti quegli autori che vorrebbero vedere pubblicato il proprio libro; questo ha portato, va detto, a una diminuzione della qualità, o quantomeno della percezione della qualità, del prodotto libro, in generale, e a una diminuzione della sua autorevolezza: se chiunque può pubblicare, compresi veri e propri analfabeti, allora il libro in sé, soprattutto per gli emergenti e gli esordienti, diventa qualcosa di poco valido agli occhi dei lettori.
Ma perché ci si rifugia sempre più spesso nell’autopubblicazione?
1. Perché è più facile, certo: basta starsene a casa e mandare il file pdf ad un sito tra Lulu, IlMioLibro e LampiDiStampa ed ecco, non c’è nemmeno da aspettare: verrà pubblicato.
2. Perché è più veloce: niente editing, la copertina la scelgo io, mi può arrivare a casa anche domani
3. Perché la percezione della pubblicazione, soprattutto della prima, è la stessa di una fama inaspettata: se ho pubblicato, diventerò famoso e sarò sicuramente letto da tanti.
4. Perché se il libro è stato rifiutato dagli editori: ecco, sono dei balordi e me lo pubblico io, piuttosto.
5. Perché devono lucrare gli editori sul mio libro? Piuttosto ci lucro io.
Allora, andiamo per gradi. Innanzitutto, come detto, l’autorevolezza di un autopubblicato è praticamente nulla. E, soprattutto, saltare a pié pari l’editore per ripicca – “perché non sono stato selezionato” – per fretta o perché è l’ultima spiaggia è, di per sé, assolutamente stupido.
Un editore, attraverso il proprio marchio, un buon lavoro di editing e una distribuzione (anche scarsa) vi darà sicuramente risultati più decenti dell’autopubblicazione – chiariamoci: se vi autopubblicate, sarà quasi impossibile entrare in libreria, difficilissimo vendere a conoscenti, difficile fare presentazioni, ed è così che ci si promuove; e, ovviamente, lo dovrete fare da soli.
Ma allora torniamo alla domanda principale: come faccio a ottenere di farmi pubblicare?
In primis: se il tuo testo non è valido, lascia stare. Tientelo per te, magari fanne stampare qualche copia in autopubblicato, sì, ma in privato, senza sogni di gloria.Se il testo, invece, sembra valido a più persone che l’hanno letto, e vuoi arrivare a un editore, beh, non scoraggiarti al primo no, e ritenta fino a trovarlo. Però, seguendo un certo metodo. Quale?
Prima di tutto, va detto che gli editori ricevono CENTINAIA di mail ogni giorno con centinaia di proposte diverse. Per farvi notare, seguite queste tre regole: ORDINE, AUTOREVOLEZZA, SINTESI.
Ordine: la mail che manderete deve essere ben scritta, priva di errori, pulita, e riportare in ogni sezione il materiale che ne fa parte. Es. un pdf per il vostro testo, un pdf per una sinossi del testo e un pdf per una vostra biografia esaustiva. Non mandate trenta racconti in allegato, in trenta allegati diversi, e non mettete bio e sinossi nel testo, o peggio ancora nel testo della mail.
Autorevolezza: dovete far capire che ne sapete, o che siete validi; insomma, dovete far capire che si può puntare su di voi. Nella biografia inserite dati che possano far intuire un vostro impegno diretto nel mondo culturale o letterario, o fate capire che avete – se davvero lo avete, sia chiaro – un bacino di lettori potenziali.
Sintesi: siate SINTETICI. Una sinossi breve, una bio breve. Non sbrodolatevi di complimenti, evitate riferimenti a menzioni d’onore o premi vinti – che non contano nulla – non dilungatevi nel corpo della mail.
Ci sono centinaia e centinaia di editori free in Italia, che non chiedono quindi un euro per pubblicare e che spesso si fanno il mazzo tanto per rendere il libro autorevole, quindi leggibile, quindi comprabile. Fate i seri, e piuttosto che abbandonarvi all’autopubblicazione, pensate a contattarli tutti. Vedrete che, agendo nel modo giusto, sarete ascoltati.
Lascio qui sotto, in allegato, l’elenco delle case editrici Free o a Doppio Binario che ho contattato in tutti questi anni di lavoro nel campo editoriale. Potranno servirvi, sicuramente.
E, come sempre, buona scrittura.
Ivano
LISTA CONTATTI EDITORI – CLICCARE PER SCARICARE
Se siete in cerca di consigli, trucchi e dati su pubblicazione, promozione e distribuzione del vostro libro, potete acquistare il mio manuale “Come Diventare Uno Scrittore” alla modica cifra di 1.99 (versione ebook su Amazon, cliccando direttamente il link qui sotto)
Inizia oggi, per questo blog, un appuntamento mensile: l’angolo delle recensioni vedrà recensiti, di volta in volta, i quattro libri che più mi hanno colpito durante il mese passato. A novembre ci dedicheremo quindi ai libri di Ottobre che più mi hanno colpito.
Eccoli qui:
Alessandro Pierfederici, Ascesa al Regno degli Immortali
Ecco, sarà per il tempo prolungato che mi ha preso, o per il periodo in cui l’ho letto, per quello in cui è stato ambientato, ma appena terminato il tomo ho provato un grande senso di nostalgia e di dispiacere. Anton è ben delineato, profondo e sincero; forse è un po’ irreale (ma non dà fastidio) l’incarnazione dello stesso prototipo in tutti i personaggi (buoni..e cattivi, come ci fosse una stereotipia dei dialoghi)..ma tutto è funzionale alla trama e all’epilogo. La narrazione è lenta, dettagliata, e ci si deve certamente fare l’abitudine, come in ogni stile ”personale” che si rispetti. Però sì, sinceramente, ora mi manca 🙂 Complimenti Alessandro!
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Vittoria Sangiorgio, Il treno della Barranca e altri binari
Vittoria ci accompagna per mano nei cinque luoghi descritti dal libro: Messico, Ecuador, Egitto, Turchia ed Uzbekistan, per un viaggio affascinante e sconosciuto, che svelerà, se saremo abbastanza curiosi, nuovi ambiti su cui informarsi e approfondire le proprie conoscenze. Bella letteratura di viaggio.
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a cura di ArciBassa, Mafie all’ombra del Torrazzo
Un libro che tutti dovremmo leggere almeno una volta nella vita. Un saggio profondo e stupefacente su come l’infiltrazione mafiosa sia ormai divenuta colonizzazione, ed abbia ormai invaso ogni ambito illegale che ci stia attorno, dai vu-cumprà alla corruzione politica. DA LEGGERE.
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Marco Emilio Boga, Versi di Luce
Raccolta poetica che racchiude molti componimenti del Boga; devo dire che si sente, netta, la paura dell’autore a mostrare il suo pieno potenziale, il suo pieno sentimento, che condiziona poi anche il lettore. Si vedono sprazzi di enorme potenziale, ma anche qui la sensazione di timore nello svelarsi al lettore è tanta. Coraggio, Marco! 🙂
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Videorecensione di Novembre