Oggi intervistiamo Federica Marchica, autrice di Cosa ho visto in te, edito da LFA Publisher.
Allora Federica, bando alle ciance: dicci subito, in tre parole, chi sei. Tre eh, mi raccomando.
Un’insegnante scrittrice.
Se dovessi scegliere una parola per spiegare perché scrivi, quale sarebbe? E perché?
Ricordo. Parte di ciò che scrivo è tratto da avvenimenti da me vissuti, che ho voluto trasferire su carta, rielaborandoli e integrandoli in un nuovo mondo letterario, per poterli ricordare e renderli in tal modo eterni.
Difficile, facile, migliore o peggiore di quanto ti aspettassi: com’è il mondo della letteratura? Lo consiglieresti a qualcuno?
È indubbiamente difficile. Milioni di persone scrivono ed altrettante hanno voglia di emergere. La perseveranza, la passione e il credere in ciò che si fa sono doti che, a mio parere, uno scrittore deve necessariamente possedere, in questo mondo. Senza dimenticare il talento, ovviamente, e il supporto di una buona casa editrice. La mia, la LFA Publisher, è una piccola realtà che non perde occasione per valorizzare i suoi autori. Tuttavia, è ancora presto per me per dire se il mondo della letteratura sia migliore o peggiore di quanto mi aspettassi.
Raccontaci un evento legato ai tuoi libri che ti ha fatto stare particolarmente bene, e uno che ti ha fatto stare particolarmente male.
Mi ha fatto stare bene, lo scorso 18 Maggio, essere invitata a Cocktail Show, un programma di Lodi-Crema TV, per parlare del mio libro riguardo al teme del bullismo, presente in esso.
Mi ha fatto stare male che mia nonna Adele, che avrebbe voluto vedere il mio libro pubblicato, sia morta prima di poterlo fare.
Ora passiamo al tuo libro, Cosa ho visto in te. Perché hai scelto un’ambientazione americana?
Trovo che sia la più adatta per i miei personaggi: tra loro ci sono Erin, la capitana delle cheerleader ed Austin, l’allenatore di basket liceale. Loro, così come molti altri, sarebbero stati snaturati e banalizzati da un’ambientazione italiana.
Ora chiudi gli occhi e pensa al tuo libro: qual è la prima immagine che ti viene in mente?
Sicuramente quella del ponte sul fiume, luogo fondamentale nel mio libro, tanto amato dal protagonista maschile, Alex, quanto odiato da quella femminile, Arya. Lì abitano le paure più profonde di entrambi.
Se dovessi paragonare il tuo libro a un piatto, quale sarebbe?
Dei gamberi in agrodolce. Nel mio libro ho cercato infatti di portare il lettore a seguire le sensazioni di Arya, protagonista e narratrice in prima persona. Lei alterna momenti di gioia ad altri di tristezza, la dolcezza all’amarezza, la sofferenza alla commozione, la disperazione al coraggio.
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Dove possiamo trovare il libro? Dacci qualche link utile!
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Consigliaci il libro di un altro autore emergente.
Lo Specchio di Laura Bellucci, pubblicato dalla mia stessa casa editrice, la Lfa Publisher. un’interessante racconta di novelle che esplora l’animo umano.
Che aspettate, andate a buttare un occhio: Cosa ho visto in te, Federica Marchica, LFA Publisher.
E buona lettura
Ivano