Antenne
tese come centinaia di soli
sul piatto vacuo dell’acqua stagna
Emette soltanto il respiro
chi passa ora
solcando con le dita appena
il brivido del lago
sentirsi toccato
Aumenta la dose, messere
e suona per quest’anima fragile
che si ritrae, mentre l’altro viene,
e poi grida, quando l’altro scappa
Codarda, vita di fuliggine e fumo
di cui tutta la ricchezza
è il sapersi trovare le mani vuote
e impreparate allo stringere
Sapessi, cielo
quante volte ha voluto vederti sparire
per trovare sugli occhi
uno spettacolo nuovo, uno scenario,
un nuovo sipario
Rosso
©Ivano Mingotti
Bella!
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grazie 😀
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forse Munch quando ha dipinto il grido ha vissuto la stessa sensazione che tu hai raccontato magnificamente ciao
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ciao 🙂
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