Il rumore del fato
tanto labile quanto assassino,
ossessivo come un bimbo che chiede all’estate
di portargli gelati,
continuamente appollaiato sul bancone di un bar
a guardarsi la giovinezza passargli di dosso allo specchio
Escrescenze canore
di un mondo che cessa di esistere
nel momento
in cui volgi lo sguardo a un altrove
Sarà un autunno delle medesime foglie
o la prima neve di un inverno caldo
a sancire per sempre l’inizio
di un risveglio addormentato
di una veglia dormiente.
©Ivano Mingotti
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grazie :))
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come un bimbo che chiede all’estate di portargli gelati: bellissimo passaggio pieno di innocenza e poesia
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:))) grazie :))
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