Tacciono
le fronde degli alberi al suono dei baci
che eran tuoi
che sono miei
E tremano
le rane lontane negli stagni
al suono delle carezze che ci scambiammo
che ci scambiamo
Cercano nell’acqua lo stesso cibo
di cui nutriamo ora le anime
che furon nostre
ed or son tue
ed or son mie
Vago è lo schiocco della montagna
che guarda noi
limpida come uno specchio
lontana all’orizzonte
gridandoci
baciatevi ancora
ma baciatevi per mano mia
In questo momento
stormi di pensieri
affollano le nostre labbra
che tanto rubasti da me
nel canto disperato ed eterno
che noi volemmo
e ora vogliamo
ancora.
©Ivano Mingotti