Con gli occhi bendati dal sonno
e la fronte bollente
vengo
innumerevoli volte sullo schermo
a guardarmi la stanchezza addosso
Pigio le mie dita
sulle coperte che toccherò
sul cuscino che schiaccerò col capo
e provo a provarmi già morto,
cadavere del sonno,
ucciso dall’esser passata della giornata
per potermi ritrovare
rinnovato ed estraneo a me stesso
nella mattinata che già sento fredda sulla pelle
mia che sta morendo
proprio in questo istante
mentre guardo tra le case
all’orizzonte
un sole che sorgerà presto
Ora non esiste
è tutto quanto dopo
o prima
©Ivano Mingotti