Fissando l’ombelico
ho visto l’uomo
tra il terzo ed il quarto bottone della camicia
La voce
non era che un ronzio distante
il pallido cianciare di una mosca
Quel che importava in quel momento
era la vita tra i polpacci
lo scalpitare delle scarpe
e il muoversi degli occhi
Tutto diceva solo
sono vivo
ed io, che della vita
restavo sempre un uomo ai margini
nient’altro che un autostoppista immobile
ne rimanevo leso
perturbato ed offeso
chiedendomi
se questo scalpitare è vivere
allora dove son stato
finora
e dove sono ancora?
©Ivano Mingotti
Sei dove devi essere, come tutti noi.
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