“Guarda, bambina mia: quelle si chiamano onde.
E quante ne avrai viste ormai, tra le mie braccia, dondolando come loro; quante, su questa nostra casa che viaggia, e va, e va ancora.
E quando arriveremo, bambina mia?
Genova è così lontana e tanto brutta, tesoro mio, tanto che mai vorrei arrivare; dovremmo pur scendere a terra, prima o poi, d’altronde.
Ma Genova non ha i nostri alberi, piccola; non ha i nostri prati, i nostri campi, le nostre case; e non i nostri camini, le nostre strade grandi, il nostro silenzio.
Genova è caotica e fastidiosa, e a pensarci è un bene che sia tanto lontana ancora.
Cosa dici, piccolina?
Devo stringerti un poco il ditino?
Eccolo, ecco che la mamma te lo stringe, il tuo piccolo dito; me lo mostri come fosse il tuo tesoro più grande, ed è il mio, è il mio di tesoro.
Guarda là fuori, piccola mia: abbiamo un intero oceano intorno.
Ed è tutto nostro, ora, e nessuno può impedirci di pensarlo.
Siamo americani, piccola mia, e l’Atlantico, come capirai quando sarai più grande, è il nostro piccolo mare.
Tu, piccola Sophia Matilda Briggs, dalla testa rasata, dai piccoli ciuffi di capelli biondi.
Guarda la mamma, piccola Sophia, ecco, ti porge la tua mammella preferita.
Bevi un poco di me, Sophia, resta tranquilla, e dormi, magari, un poco.
Ci aspetta un lungo, lunghissimo viaggio.
Papà è fuori dalla nostra cabina, da questa nostra minuscola casetta, e ondeggia con l’oceano; magari parla con il nostro capitano, o con gli uomini della ciurma, chissà.
O magari guarda come noi l’oceano, e dondola come dondolan le assi su cui stiamo vivendo.
Speriamo che la nostra cara Mary Celeste non ci faccia scherzi, e preghiamo nostra signora Maria perché ci protegga.
Piccola mia, ma certo, tu ancora non puoi pregare con me; bevi allora dal mio seno, stringilo un poco più dolcemente coi denti, resta tranquilla.
Ci sono io a vegliare su di te, e su noi il tuo bravo papà, che tanto amiamo e tanto aspettiamo.
Sarà là fuori, con la ciurma, a guardare l’oceano che ci circonda.
La nostra Mary Celeste non ci farà scherzi, arriveremo a Genova e poi torneremo a casa.
Papà porterà a destinazione tutto il suo carico, ancora una volta.
Vedrai, bambina mia.
E non stringermi così forte la carne coi denti, succhia un poco, ma rilassa la tua bocca.
Mentre io prego, tu riposati un poco.
E bevi di me, Genova è ancora lontana.
Genova è molto lontana, per fortuna.
Mi tornano in mente i miei cari alberi, la mia cara terra.
E guardo l’oceano con te, tesoro mio.
Riposati, riposati e bevi.”
Che bel pezzo!
"Mi piace""Mi piace"
grazie 😀
"Mi piace""Mi piace"