L’unica cosa che conta
è la cartilagine tra i nostri frammenti
Dei nostri momenti
solo l’amaro Stige
stillato
dal liquore più dolce
Strillare
sui muri la sozza
battaglia
che ci agita dentro le membra
il frastuono
di un anelito solo
E come l’incanto dello spavento
trovarsi a morire
abbracciati
nell’unico segno comune
che chiamano battito
e io chiamo cuore.
E grida
e perdona.
©Ivano Mingotti